PLANTARI PER IL PATTINAGGIO

Caratteristiche e utilizzo

Sulle lunghe distanze i pattini permettono di mantenere una velocità doppia rispetto alla corsa, 40-45 km/h invece di 20 km/h, e un risparmio energetico del 15%. Questo dipende dal fatto che la meccanica della locomozione sui pattini è molto diversa da quella della corsa. In quest’ultima la forza di reazione dovuta alla spinta del piede è diretta principalmente verso l’alto, la spinta avviene in una posizione fissa e, a ogni passo, la gamba deve essere riportata in avanti per riprendere contatto con il terreno; la necessità di riassumere la posizione di spinta è costosa, comportando un dispendio di energia, circa l’80% del totale, che non serve direttamente alla progressione. Nel pattinaggio, invece, durante l’avanzamento la gamba che spinge rimane sempre indietro rispetto al tronco, portandosi nella posizione di scivolata piuttosto lentamente e l’80% della potenza sviluppata dai muscoli viene utilizzata per la progressione.

Certamente il pattinaggio rappresenta la massima espressione della gestualità artistica e le capacità coordinative rappresentano parte integrante del gesto atletico. Gli impulsi motori dell’arto inferiore sono veicolati attraverso il sistema piede/pattino ad una superficie come il ghiaccio che esalta al massimo livello le capacità neuro-sensoriali dell’apparato locomotore.
Allo stesso tempo sono richieste caratteristiche di sensibilità e di stabilità apparentemente in contrapposizione: i plantari ortopedici su misura possono essere elementi determinanti in situazioni di equilibrio precario. In talune situazioni estreme come nell’atterraggio dai salti possono garantire all’atleta la miglior funzionalità del piede ed è fondamentale l’utilizzo di materiali in fibra composita.


Questo genere di ortesi forniscono supporto agli archi, quindi una riduzione degli sforzi e stress dei muscoli plantari, rendendo questo dispositivo un gioiello per lo sportivo:
la sua concavità calcaneare fornisce stabilità durante i movimenti di oscillazione laterali e un’ottimizzata pressione ai bordi mentre l’appoggio dell‘alluce incrementa l’area di contatto del piede per una maggior stabilità.
Gli atleti di alto livello riescono a raggiungere velocità più elevate grazie a una maggiore frequenza dei passi e, specialmente, un maggior lavoro meccanico esterno per passo. Il prodotto frequenza-lavoro corrisponde alla potenza sviluppata: quanto più elevata è la potenza, tanto maggiore è la velocità che si riesce a raggiungere.