Plantari per dito a martello

Il dito a martello: cos’è, cause e sintomi
Il dito a martello è una deformità delle dita del piede che tendono a curvarsi verso l’alto, in corrispondenza dell’articolazione centrale, assumendo un aspetto curvo simile ad un martello o ad un artiglio.

Interessa più spesso il secondo dito del piede, ma può essere presente anche nel terzo e nel quarto dito. Tale deformità è spesso causata dall’uso di calzature scomode, a punta stretta o con tacchi alti e, in taluni casi, da eventi traumatici, o da rari casi di patologie reumatiche.

Causa della patologia del dito a martello è un’alterazione muscolo-tendinea che porta di fatto al piegamento del dito interessato. Nello specifico crea una riduzione dei tendini (del tendine flessore ed estensore) e uno squilibrio del rapporto articolare tra dito e metatarso (che è quella parte dello scheletro del piede  che precede le falangi). 

L’accentuarsi della deformità del dito a martello può causare, oltre ad un evidente danno estetico, anche uno stato infiammatorio, dolore intenso e arrossamento nel punto di contatto e di sfregamento con la scarpa. Lo sfregamento può portare alla formazione di callosità che possono anche ulcerarsi e creare infezione. La deformità del dito a martello è spesso associata ad altre patologie, tra le quali quella dell’alluce valgo, piede cavo o piede reumatico.

Tale alterazione può portare ad una degenerazione e alla rottura della capsula articolare metatarso-falangea e al conseguente sviluppo della deformità curva. La gravità della patologia del piede a martello è correlata al grado di deformazione stesso, allo stato infiammatorio, alla presenza di dolore intenso e all’intensità dell’arrossamento presente nel punto di contatto e di sfregamento con la calzatura.

È possibile la prevenzione?
La prevenzione maggiore della patologia del dito a martello è rappresentata dall’uso di calzature consone e l’uso di plantari ortopedici con scarico metatarsofalangeo. Le scarpe devono essere comode, con un tacco poco importante (2 o 3 cm) a pianta ampia, per evitare anche la formazione di calli e duroni che sono un campanello d’allarme alla base della formazione del dito a martello.  Consigliamo scarpe realizzate in tessuto morbido o automodellantee priva di cuciture, per consentire uno spazio adeguato sulla punta, evitando che le dita e l’avampiede siano costretti a mantenere una posizione viziata durante la fase di deambulazione.

Perché fare il plantare
L’utilizzo di un plantare ortopedico su misura non ha come obiettivo far ritornare nella forma originaria il dito a martello, ma prevenire il suo peggioramento, alleviare l’irritazione causato dallo sfregamento della scarpa. L’ortesi plantare viene elaborata in materiali morbidi o semirigidi con un valido sostegno della volta trasversa e scarico del secondo e terzo raggio metatarsale, contribuendo ad una graduale riduzione e miglioramento del dolore. La lavorazione del plantare avviene sempre dopo un’accurata selezione dei materiali utilizzati, scelti in base alla patologia descritta. Il plantare sostiene e scarica le parti dolenti dell’avampiede, grazie alle sue particolari caratteristiche di autocompressione e distensione. Realizzato in materiale termoplastico formato in multicel a densità variabile, il cuneo sottodigitale è modellato in corrispondenza dell’articolazione metatarsofalangea e consente la parziale estensione delle dita.